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michelevolpi

Interior designer o architetto?

michele volpi - studio interior design
8 years ago
last modified: 8 years ago

Interior designer o architetto! Chi preferireste per arredare il vostro appartamento?


villa Toscana · More Info

Interior designer
Architetto
Entrambi
Preferisco fare da solo, magari "rubando" idee su Houzz

Comments (396)

  • vincenzo_zimbardi
    6 years ago
    SCUSE

    Dopo aver letto IL mio post si è scatenata la corsa all'"UNTORE". Che il mio INTERVENTO avesse avuto un simile risvolto un po' me lo aspettavo
    in quanto quando si tratta DI un intervento STIMLOLATORE.In passato sono stato ,su questo sito, minacciato di essere oscurato.Le mie domande venivano ritenute irriverenti x i pro ,che ho sempre rispettati anzi mi andavo a guardare i loro diversi lavori ,privatamente,x poter capire quali fossero i più belli,ma gli interessati NON lo sanno .Cosa ne sapete della sete di apprendere , conoscenza(evito di fare filosofia,sarebbe troppo lungo parlarne ).Se viene posto un dilemma c'e' l'utente che vuole un consiglio e voi lo date, c'è l' utente che ha bisogno di scoprire un universo che ti affascina ma che viene scambiato x lo "scroccone" che a piccoli bocconi vuole mettere insieme le diverse idee dei pro. (VOI METTERESTE IN GIOCO IN QUESTO MODO I SACRIFICI ECONOMICI DI UNA FAMIGLIA NELLA REALIZZAZIONE DI UNA CASA X I FIGLI?)IO NO.Ma qualche pro ha così inteso tacciandomi di cattiva educazione .Colgo ancora UNA volta
    l'occasione DI esprimere i miei ringraziamenti ai pro che hanno voluto rispondere ai miei dilemmi. agli altri grazie a nome dei post che prendete in esame.COMUNQUE UN SERVIZIO X CHI RICEVE ESAUSTIVE RISPOSTE E X VOI UNA MERITATA visibilità
    michele volpi - studio interior design thanked vincenzo_zimbardi
  • PRO
    Studio Seritti
    6 years ago

    Grazie x il chiarimento! Non è da tutti susarsi e lo apprezzo, anche se ritengo ognuno libero di dire ciò che pensa, assumendosene comunque ogni responsabilità!

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    Comments (10)
    I fully agree with jbantick-on the role of Builders, furthermore when a Builder bundels the cost of the drawings and permits into the price of the job you are never sure what the cost of your documents was and the Builder might take a design direction that suits Building rather than Design. (He would be a bit silly if he did not - as it effects his profit directly.) Your Builder and Building Designer should have at least "6 degrees of separation". Do your drawings first from a "Building Designer" (Building Designer, Architect, Draftsperson, Other registred proffessionals) then find a competitive Builder by getting between 3 and six prices for your job. Be also aware that if you are using "Builders Drawings" - i.e. the name of the Builder appears on the drawings - you will be unlikely to get a realistic second or third quote. This is because of "copyright issues" - no second Builder will price a job competitevely once it becomes know to him that the drawings might be the ownership of another Builder.
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    ...See More

    Urgent interior help needed please!

    Q

    Comments (38)
    We've just installed roller blinds. We're on acreage so privacy is not an issue. However, we did put block-out blinds in the bedrooms (for sleep purposes) and sunscreen mesh fabric blinds in all other rooms. Re the latter, you can see through them whilst still retaining privacy. They stop 85% of the sun's heat and up to 99% UV. We moved to the northern rivers area of NSW earlier this year so we'll see how we fare in the summer. I suspect the see-through blinds will be down most of the time but because they're almost transparent they don't block the light.
    ...See More
  • PRO
    RAIMONDO MASU TEAM
    6 years ago
    last modified: 6 years ago

    cito (VOI METTERESTE IN GIOCO IN QUESTO MODO I SACRIFICI ECONOMICI DI UNA FAMIGLIA NELLA REALIZZAZIONE DI UNA CASA X I FIGLI?)IO NO- fine citazione. Ora potrei porre i contenuti della domanda da un altro punto di osservazione : perché quando si chiede il budget a disposizione la risposta è quasi sempre"fatti i fatti tuoi?" o qualcosa di simile?.

    Molte volte ho scritto , forse anche qui, che la professionalità di un progettista è direttamente proporzionale alla sua efficacia di risposta. Questa tuttavia non può prescindere da tre fattori,(1) la conoscenza dei luoghi,(2) la conoscenza delle persone, (3)le risorse che si intendono mettere a disposizione per trovare, e agire una risposta a un bisogno. L'interazione di tre fattori , interazione progressiva e in continuo, porta in prossimità della risposta cercata senza sprechi e senza sciupare "i sacrifico di una famiglia".

    L'inizio del percorso progettuale, anche questo molte volte da me scritto, trova la sua posizione di partenza nel coefficiente di ricapitalizzazione, e non in altro, ovvero nella quota di risorse materiali e energetiche che costituisce l'adeguamento prestazionale del bene data la sua posizione relazionale. Al di sotto o al di sopra di questa quota, è "SPRECO" di tempo e di risorse nel presente, ma soprattutto nel futuro, perchè è bene ricordarlo i costi da sostenere per la vita di una abitazione sono per il 25-30% costi di costruzione-costituzione del bene, mentre il 75-70% costituiscono i costi di esercizio, Ora chiedo io, è sufficientemente chiara quale sia l'importanza della progettazione?. Architetto o Designer è solo riferito alle competenza, e sarà il professionista-progettista stesso , caso per caso, a individuarle lungo tutto il lungo percorso.

  • PRO
    michele volpi - studio interior design
    Original Author
    6 years ago
    Ma quanto mi piace leggere i tuoi interventi, Raimondo. Bentornato, ricordati che dobbiamo organizzare il "nostro" evento Houzz. :)
  • PRO
    RAIMONDO MASU TEAM
    6 years ago

    grazie,

    ho scritto qualcosa , rileggo e fra qualche giorno te lo mando, ciao

  • vincenzo_zimbardi
    6 years ago
    x Raimondo MASU


    La mia domanda ovvero la"citazione"che ha estrapolata dal mio post era da me fatta in funzione dei commenti fatti da un suo collega pro che parlava di"BOCCONI" che io estrapolarei dalle risposte ai post dei pro.Va da sé che lei ha capito come era il discorso (vedi SERRITTI)ma ha commentato diversamente.NESSUNO DICE CHE I LAVORI TECNICI NON DEVONO ESSERE PAGATI ANZI...Penso che una buona progettazione sia la premessa della riuscita del lavoro.la saluto cortesemente. grazie del suo tempo
  • PRO
    Studio Seritti
    6 years ago

    Un solo appunto: il mio cognome (spesso storpiato) ha una sola erre! Grazie ancora.

    michele volpi - studio interior design thanked Studio Seritti
  • PRO
    gardenstudio
    6 years ago

    Non ho seguito tutta la discussione per filo e per segno quindi non vorrei che il mio commento risultasse incoerente. Tuttavia, in relazione al fatto di conoscere il budget o comunque le intenzioni di spesa del cliente, sono assolutamente d'accordo con Raimondo Masu: la questione fa parte dell'anamnesi - questionario informativo che compiliamo insieme al potenziale cliente al primo incontro. E' un dato fondamentale per sapere come muoversi e non perdere/fare perdere tempo in progetti irrealizzabili o, in misura minore, inferiori ai desideri del Committente. Purtroppo chiedere a qualcuno quanto ha intenzione di investire viene interpretato o come un tendenzioso tentativo di spillare fino all'ultimo denaro o come un'ingerenza negli affari altrui. Alla base di un buon risultato c'è innanzitutto un rapporto di fiducia reciproca: un progettista non si sceglie perché costa meno ma perché si ritiene che sia il professionista ideale per affrontare l'incarico.

    michele volpi - studio interior design thanked gardenstudio
  • PRO
    gardenstudio
    6 years ago
    Mi sono letta gli ultimi post e ho focalizzato l'oggetto del contendere.
    Purtroppo anche noi, negli ultimi tempi, ci siamo adeguati a una prassi che vedo sempre più diffusa a tutti i livelli, fal grande studio al giovane neolaureato: presentiamo, rigorosamente in Power Point e senza consentire l'uso del telefonino, un progetto di massima che serve per formulare un preventivo. Questo comporta sopralluogo, rilievo almeno approssimativo, qualche ora di ragionamenti, qualche ora per mettere insieme i costi con l'aggravante che un giardino è fatto di una miriade di elementi diversi talvolta da realizzare a misura, qualche ora per la presentazione PP.
    E a volte capita che il tutto finisca li perché mentre noi consideriamo questa una partenza per trovare la soluzione ideale molte persone non hanno affatto l'interesse a procedere, spesso per motivi economici. Qui entra in ballo l'onestà e fiducia reciproca.
    La professionalità nella gestione del cantiere e nell'assistenza post impianto spesso sono valori che vengono dati per scontati, ma come giustamente avete sottolineato la stessa idea realizzata da mani (e teste) diverse può dare risultati nemmeno paragonabili.
    A volte vorrei potere ripetere la frase di un famoso pittore che chiese un lauto compenso al ristoratore che gli aveva chiesto uno schizzo firmato su un tovagliolo di carta. Quando il ristoratore si lamento' dicendo 'ma ci ha messo solo pochi attimi' lui rispose 'si, ma ho impiegato 30 anni per imparare a farlo...'.
    La nostra storia...
  • PRO
    RAIMONDO MASU TEAM
    6 years ago
    last modified: 6 years ago

    Michele, buon giorno,in questi giorni ha avuto modo di soffermarmi un po' di più a leggere e rispondere alle questioni poste. Un commento mi ha fatto riflettere, questa mattina. Condivido il mio pensiero con te.

    CI sono voluti anni per regolamentare l'aborto, molte vittime nel frattempo, molti salvatori , la società chiusa nelle morali del privato e delle vergogne tuttavia qualche passo lo ha fatto, si è anche data una legge. Ora ,mi domando, perché la nostra professione che entra anch'essa , prepotentemente, nel privato non riesce a liberarsi dai barbieri, dal buon senso, a dai mi piace,,, perché le mammane. noi. le teniamo, anzi le osanniamo?

    michele volpi - studio interior design thanked RAIMONDO MASU TEAM
  • PRO
    michele volpi - studio interior design
    Original Author
    6 years ago

    parole sagge! ;)


  • PRO
    Giuseppe Lacalamita
    6 years ago
    last modified: 6 years ago

    Un architetto potrebbe essere anche un INTERIOR DESIGNER. Di certo non si è interior designer solo per aver seguito un corso di qualche mese o una laurea, semmai ci vogliono anni di esperienza, un'elevata sensibilità, creatività e tanto amore per la professione, anzi per la missione. L'esperienza e l'intelligenza fanno comprendere quanto sia importante invece assolvere all'incarico conferito con estrema diligenza, professionalità e onestà.

    michele volpi - studio interior design thanked Giuseppe Lacalamita
  • PRO
    Studio Seritti
    6 years ago

    Lo sapete quanti "PRO" ci sono nel raggio di 50 Km dal mio Studio in Livorno? 1850 (fonte Houzz)!!!!. Considerando che gli architetti iscritti alle Provincie di Livorno e Pisa saranno al massimo 900 di cui forse 150 esercitano la Professione in maniera "seria" nell'ambito residenziale, mi chiedo : che ci sia un professionista per ogni intervento? Fanno tutti e solo Interior Design? Mi risulta che gli interventi di ristrutturazione Edilizia pesanti e le riqualificazioni energo-strutturali importanti faticano a riprendere... boh?!!! Alla faccia dell'esperienza, della Professionalità e ... della missione!

    michele volpi - studio interior design thanked Studio Seritti
  • Alice
    6 years ago
    last modified: 6 years ago

    Parlo da utente: amo fare da sola. Alla fine per un certo intervento probabilmente non spendo meno, ma per me è un modo di prendere sempre maggiore possesso dei miei spazi, di acquisire la capacità di trasformarli. Soprattutto, sono irrequieta, una casa perfetta non durerebbe sei mesi prima di volerla modificare... fare da sola significa anche sedimentare le idee e ridurre il numero di interventi (e quindi sì, anche la spesa) in un lasso di tempo dato.

    In questo senso houzz è meraviglioso, vedere le varie possibilità in termini di progetti, idee, spunti, soluzioni, è di grande aiuto e ottimo materiale da dare in pasto alla mia mente... poi probabilmente il risultato, dal punto di vista dei professionisti, è penoso... ma in fondo importa di più come mi ci sento, credo.

    michele volpi - studio interior design thanked Alice
  • PRO
    RAIMONDO MASU TEAM
    6 years ago

    anche lo si volesse con tutte le forze non si può fare da soli, non abbiamo energia sufficiente, e non mi riferisco al fatto che non possiamo costruire in proprio la casa, i mobili, i colori per le pareti o i quadri, e neanche fare le forchette e i piatti... e non mi riferisco al fare da soli nello stabilire la posizione o la qualità d'uso dei nostri oggetti del quotidiano.

    non parlo neanche della oggettivazione del soggetto e neanche dell' altra questione, la singolarità,che la tecnologia per mano dell'elettronica ci sta spingendo ad agire.

    Mi sto riferendo a ciò che accade in ciò che chiamiamo "fare da se, anche in Houzz e cioè mi riferisco al guardarsi -. non si può fare da soli perché abbiamo bisogno che qualcuno ci dica che cosa abbiamo fatto, e questo avviene con l'USO che è un fatto sociale.

    l'architetto è lo specialista che per mandato offre i suoi servigi per indicare gli strumenti per decidere su quali scelte si debbano poter fare per dare risposta a un bisogno, posizione questa che è nel futuro

    michele volpi - studio interior design thanked RAIMONDO MASU TEAM
  • PRO
    Roberta Tognoni
    6 years ago

    Esprimo anch'io la mia opinione senza aver letto tutti gli interventi (lo farò con calma appena possibile). A mio parere la cosa migliore sarebbe specializzarsi in un settore. Faccio un esempio, seguendo il pensiero di molti l'architetto ti può offrire un sevizio a 360° perché si può occupare sia delle pratiche burocratiche, della direzione lavori, dell'arredamento e chi più ne ha più ne metta, ma se il nostro architetto si fosse occupato fino al mese prima esclusivamente di interventi in ambito urbanistico siamo certi che ci farebbe un lavoro migliore di un interior designer (progettista d'interni) che ha deciso di occuparsi esclusivamente di progettazione d'interni? Naturalmente poi è necessario essere consapevoli che quando si sconfina in un settore affine ma diverso da quello in cui abbiamo competenza ed esperienza è necessario collaborare con la figura professionale che può apportare il suo contributo.

    Siamo abituati a pensare che l'architetto sia in grado di progettare dal cucchiaio alla città ma in realtà gli architetti che davvero sono in grado di fare questo si contano sulle dita di una mano.

    La mia conclusione: cerchiamo di essere meno presuntuosi e scegliamo la strada della collaborazione.

    michele volpi - studio interior design thanked Roberta Tognoni
  • PRO
    Bartolomeo Fiorillo
    6 years ago

    Sicuramente un urbanista non può progettare un interno ma non perché non sappia farlo, ma semplicemente perché il suo percorso progettuale e formativo è diverso. Questo però non toglie che leggendo quanto scritto nel commento precedente a me sembra che ci sia comunque della presunzione in quanto espresso nelle parole di Tognoni..magari sbaglio nellinterpretarr ciò, ma ho questa impressione. E comunque come ho detto anche altre volte anche un interior designer può essere poco competente. Non è il titolo a fare l’anno differenza ed a dare il risultato.

    michele volpi - studio interior design thanked Bartolomeo Fiorillo
  • PRO
    Roberta Tognoni
    6 years ago

    Solo da un tempo relativamente breve esiste la triennale in "pianificazione della città del territorio e del paesaggio" ma nonostante ciò anche chi ha scelto la classica architettura continua ad occuparsi di questo settore.

    Io comunque dubito che chi abbia scelto questa triennale abbia approfondito la progettazione d'interni.

    Il Polidesign offre molti master o corsi di alta formazione in interior design o ambiti ancor più ristretti della progettazione d'interni, destinati ad architetti i primi e ad architetti e professionisti del settore i secondi. Questo mi fa pensare che probabilmente anche dopo una laurea in architettura si può aver bisogno di approfondire ed aggiornare le proprie competenze se si desidera operare in un determinato settore con la massima preparazione.

    Non era mia intenzione essere presuntuosa fra l'altro non ho menzionato un architetto od un interior designer in particolare, mi sono limitata a parlare in generale. Ci sono professionisti eccellenti in entrambe le categorie come ce ne sono di pessimi ugualmente in entrambe.

    Anch'io penso che non sia il titolo a fare la differenza ma ho avuto l'impressione che in passato per lei fosse proprio così.



  • PRO
    Bartolomeo Fiorillo
    6 years ago
    last modified: 6 years ago

    Ha avuto l’impressione sbagliata Roberta..perché io dissi che non si può paragonare un laureato con uno che ha un attestato o diploma. In quanto la formazione di un laureato è differente come base e percorso di studi da un diplomato o uno con una qualifica. Quindi mi dispiace sottolinearle che ha interpretato male le mie parole..ma credo sia normale in un forum..!

    Di sicuro non è il titolo a definire le competenze, ma in modo empirico ciò che si fa e si è fatto. Senza offesa a nessuno lo specifico...ma Oggi prendersi un master o una qualifica è come comprare su Amazon..quindi di che parliamo..?

  • PRO
    Roberta Tognoni
    6 years ago

    Non mi riferivo, Bartolomeo, al suo intervento in questa discussione ma ad interventi più lontani nel tempo...

    Tutti piccoli tasselli che uniti fra loro danno la possibilità, ad osservatori (qualche volta silenziosi) di farsi un'idea di quelle che sono le caratteristiche delle persone che si incontrano in questo forum

    Ma ci saranno ancora discussioni ed interventi e le nostre opinioni avranno modo di mutare o trovare conferma



  • PRO
    CAFElab Studio
    6 years ago

    Beh,
    veramente, il titolo fa la differenza eccome

    un progetto di ristrutturazione di interni comporta precise assunzioni di responsabilità civile e penale che possono essere svolte soltanto da professionisti abilitati
    Ovvero quelli iscritte ad un Albo professionale, che non è una associazione o un club ma una emanazione del ministero degi interni e ha potere di censura sull'operato degli iscritti tramite la commissione deontologica

    Per diventare architetto bisogna *per forza* avere svolto un percorso formativo con un piano di studi stabilito dal ministero e prima di poter essere ammesso alla professione passare un ulteriore esame di una commissione di architetti
    In più ogni anno è obbligatori seguire corsi di aggiornamento professionale.

    Chi si qualifica Interior Designer invece?
    Che studi ha fatto?
    Come me lo prova che sa fare il suo lavoro o che è aggiornato?

    Certo, ci sono corsi equiparati alla laurea breve (ps anche architettura ha una laurea breve di interior design eh) però, corsi di "interior design" ce ne sono a bizzeffe, se voglio domani apro un corso di 100 ore "diventa arredatore d'interni" e rilascio un certificato tutto colorato

  • PRO
    Lauro Ghedini And Partners
    6 years ago

    la predisposizione genetica, lo studio quotidiano , il contatto quotidiano con chi produce, la multidisciplinarità, la capacità d'analisi e soluzione dei problemi, l'autocritica feroce, la comparazione con i competitori su ogni lavoro, fanno la vera Laurea ( se intendete debba esser l'unico strumento capace di far realizzare prodotti di qualità) , la vera capacità d'esercitare un'attività non può' esser demandata solo a un documento rilasciato nel passato e poi non evoluto quotidianamente, per pigrizia, privilegio o presupponenza.

  • PRO
    Roberta Tognoni
    6 years ago

    Cafelab certo che è necessario aver l'abilitazione giusta per fare determinati interventi, se non ce l'hai non ti puoi occupare di determinati aspetti (neanche se li conosci alla perfezione) quindi direi che non esiste discussione.

    In effetti hai ragione quando dici che chiunque può diventare arredatore d'interni in cento ore, proprio per questo ci dovrebbero essere delle distinzioni che in realtà non esistono, almeno per i più.

    Giusto per fare un esempio che conosco bene ti dico che io ho ottenuto il mio titolo di interior designer dopo quattro anni di studio, una trentina di esami sostenuti ed una tesi discussa di fronte ad una commissione di insegnanti dell'istituto che ho frequentato + una commissione esterna.

    Continuo ad aggiornarmi frequentando i corsi a cui voi architetti, spesso, partecipate solo per dovere.

    Essere equiparata a chi ha frequentato il corso di cento ore lo trovo piuttosto seccante.


  • PRO
    Bartolomeo Fiorillo
    6 years ago
    last modified: 6 years ago

    CafeLab, questa cosa che ha scritto lei io l'ho detta all'inizio di questa discussione e fui attaccato da tanti interior deisgner etc etc etc. Il senso di quanto ha detto lei è esattamente quello che io cerco di far capire da tempo sotto certi aspetti, ma non come forma presuntuosa. Purtroppo però, parlare e sottolineare certi aspetti è inutile.

    Gentilissima Roberta, se non ricordo male già abbiamo discusso di qualcosa del genere tempo fa e come allora, anche oggi dico che non sono i corsi o gli aggiornamenti professionali a dettare le regole e le competenze di un professionista. Perché se cosi fosse allora con tanto di vanto dovrei insegnare ad Oxford, ma rimango nel mio umile pensiero, se pure considerato presuntuoso in alcuni casi da altri, continuando a dire che contano i risultati e non i servizi.

    P.S. come ho detto anche altre volte..un architetto è anche interior designe, ma un interior designer non può e non potrà mai essere un architetto per tanti motivi...senza offesa agli interior deisgner sia chiaro, ma la penso come CafeLab..!

  • PRO
    Roberta Tognoni
    6 years ago

    Certamente Bartolomeo, gli studi precedono i risultati, ma se gli studi non vengono riconosciuti è più difficile ottenere risultati.

    Altre volte l'esperienza fatta sul campo forma come e più degli studi. Pensi a tantissimi grandi del passato che si sono formati a bottega.

    Piuttosto ho l'impressione che quando emergono queste discussioni ognuno di noi parli di qualcosa di diverso e tutti siamo convinti di parlare della stessa cosa.

    Il mio è un pensiero generale, nel caso invece lei si riferisca ai miei risultati personali, in questa sede mi limito a dirle che la mia vita mi ha portato a fare scelte (più o meno forzate) che possono indurre chi non le conosce a conclusioni sbagliate. Quindi mi limito a lasciar cadere l'argomento.


  • PRO
    Bartolomeo Fiorillo
    6 years ago

    non parlo mai dei risultati personali, o quanto meno faccio riferimenti agli stessi. io mi limito a parlare come lei in modo generico e il mio dire che contano i risultati e non i servizi, è riferito a quello che si restituisce ai clienti o potenziali tali. Semplicemente perché io penso e credo che noi architetti, a differenza di altri professionisti vendiamo risultati e non servizi. I servisi li vende un commercialista, un rappresentante, un consulente..ma non noi.

    La penso come cafelab semplicemente perché credo che l'architetto sia una figura professionale completa a 360 gradi a differenza di un ing, un interior designer, un geometra etc etc etc..questo senza discriminare o sminuire le altre professionale.

    Comunque credo che ogni pensiero vada rispettato se pur non condiviso, in quanto ognuno di noi ha qualcosa da raccontare ed esprimere.

  • PRO
    Home di Valeria Miniussi
    6 years ago

    a mio parere dovrebbero lavorare insieme perchè per esperienza personale ho visto i disegni di interni disegnati da architetti che non hanno idea delle dimensioni standard dei mobili ( cucine o armadi principalmente) tanto che i muri della casa poi diventavano troppo grandi o troppo piccoli per le dimensioni reali...

  • PRO
    Moroni Arredamenti
    6 years ago

    Bartolomeo, non sono d'accordo nel credere che l'architetto sia una figura professionale completa a 360 gradi, (lo dico per esperienza personale lavorativa). Io definirei l'architetto un professionista che può spaziare a 360°, ma essere professionista a 360° e altra cosa. Su una struttura chi fa i calcoli (del cemento per esempio)? Come tutti, gli architetti hanno bisogno di collaborazione. Se invece diciamo che l'architetto può fornire idee a 360° allora credo possa essere vero. Idee però, non soluzioni, perché per le soluzioni (per soluzione di un problema intendo il risultato finito) bisogna collaborare con molti.

    Mi trovo in perfetto accordo con quanto detto da Valeria Miniussi, abbiamo avuto le stesse esperienze personali :-D.

    Bisognerebbe incontrarsi (in chat non si possono capire i toni la mimica ecc), magari al bar, per scambiarsi idee e punti di vista, perché secondo me si può crescere anche chiacchierando amichevolmente come facciamo qui.

    Domenico Moroni

  • PRO
    CAFElab Studio
    6 years ago

    Eh al tempo,

    il tuo esempio è sbagliato, ci sono molti architetti che fanno calcoli strutturali, certo, ce ne sono molti a cui NON INTERESSA farlo ma noi architetti siamo perfettamente abilitati *per legge* a firmare i calcoli di una struttura o per esempio un impianto elettrico

    Il senso del discorso di Bartolomeo è che noi abbiamo un ruolo da registi della attività, quindi la sovrintendiamo 360gradi,

    ma volendo, uno studio di soli architetti è perfettamente abilitato a svolgere tutte le attività di progettazione, direzione lavori e sicurezza

    Non c’è nessuna presunzione a dire che facciamo un certo lavoro, il meccanico è presuntuoso a dire che aggiusta le macchine?!


    Poi volete fare il corso breve o lungo o anche improvvisarvi arredatori di interni?

    Va benissimo!

    Ma tenete conto che sarete in un mondo dove ci sono già figure professionali che se ne occupano da sempre e non è che siamo diventati improvvisamente tutti incapaci perchè é arrivato “l’interior designer”


  • PRO
    RAIMONDO MASU TEAM
    6 years ago

    quando un architetto progetta un mobile e perché non vuole stare nello standard!

    La tecnologia sta sempre più specializzando e promuovendo l'interazione, quindi la questione delle "conoscenze" va reimpostata. Non bisogna, tuttavia dimenticare che l'interazione fra specializzazioni in architettura come in design è questione necessaria( questo si che si sta dimenticando sostituendolo con il protagonismo) In architettura l'azione del progettare + costruire è azione plurale. Se nel sistema c'è qualcuno che vuole fare il "singolare" non vince certo, ma fa perdere tutti.

  • PRO
    Studio Gentile
    6 years ago

    Provo a esprimere la mia idea, tanto per provare a fare chiarezza, anche perchè mi sento un po' a metà tra le due opinioni che stanno emergendo negli ultimi post. Io sono architetto e mi sono specializzato nell'interior design. Dunque ho fatto il percorso di laurea ma per motivi lavorativi ho scelto di non esercitare la professione dell'architetto ma di dedicarmi alla progettazione del mobile.

    Comprendo dunque molti pensieri espressi da una e dall'altra parte. Condivido chi dice che l'architetto è capace di sovraintendere a 360° ma capisco anche chi dice che l'architetto spesso non si spinge al dettaglio della progettazione di interni. Chiaramente sono discorsi molto generali e con questo spirito vanno presi, ma credo che ogni persona abbia un suo percorso di specializzazione. Chiaramente anch'io non tollero chi da arredatore vuole proporsi come architetto, ma allo stesso modo non capisco chi da architetto non si avvalga di figure professionali dedicate, solo perchè all'università gli è stata data una infarinatura di tutto, dalla forchetta all'urbanistica. Faccio un esempio: un tempo le abitazioni venivano realizzate senza valutare gli arredi, perchè gli arredi erano artigianali, su misura. Ora il 99,9% delle abitazioni saranno arredate con elementi standard, ma questa variazione non ha avuto seguito nella maggior parte della professione, e si vedono pareti di cucine lunghe 290cm o allacci idraulici messi a caso, solo per citare alcune problematiche.

    A mio modo di vedere è giusto che l'architetto sia la figura professionale che possa coordinare varie competenze messe in gioco, progettando personalmente ma senza la presunzione di essere il più competente in materia, sebbene teoricamente lo sia. Aggiungo che ogni individuo ha le sue peculiarità, dunque ogni professionista ha un suo percorso e interessi che lo portano ad approfondire argomenti diversi, dunque credo che ci possano essere architetti estremamente specializzati e competenti in impiantistica e non in strutture, come allo stesso tempo interior capaci di capaci nella direzione cantiere. Ma le professionalità le continuerei a vedere come distinte e integrabili tra loro, in modo da arrivare ad un risultato ottimale per il cliente.

    Ultima cosa, poi mi fermo che ho preso fin troppo del vostro tempo se mi avete letto fin qui, so anche che molti dei lavori commissionati difficilmente siano possibili da effettuare con più figure professionali, vuoi per motivi di budget o organizzativi. Questo però non cambia il discorso fatto fin qui, dunque una sola figura professionale rischia di perdere per strada molti aspetti. In questo rischia un architetto, nel sentirsi la persona che può far tutto solo perchè ha il titolo per fare tutto.

  • PRO
    Moroni Arredamenti
    6 years ago

    Cafelab Studio, affermando: "Il senso del discorso di Bartolomeo è che noi abbiamo un ruolo da registi della attività, quindi la sovrintendiamo 360gradi", dici quello che ho asserito io.
    Per i calcoli strutturali, se dici che voi architetti potete farli, mi dici una cosa che non sapevo. Però il dubbio continuo ad averlo, visto che dove sono io ad un bando comunale per la messa in sicurezza di un muro hanno potuto partecipare soltanto gli ingegneri.


    Concordo con quanto afferma qui sopra Raimondo Masu.

    Io non sono ne ID ne architetto, ma un semplice tecnico che nascendo in una famiglia di mobilieri ha smesso gli studi di ingegneria e oltre 35 anni fa ha fatto corsi di arredamento e visitato sistemi produttivi di importanti aziende nel settore dei mobili, soprattutto di cucine. Detto questo, essendo posizionato all'interno del settore da sempre e per esperienza diretta, posso affermare che in molti sono incapaci, tanti sanno soltanto chiacchierare, qualcuno si applica ma non riesce e tanti altri sono ottimi collaboratori. Qualcuno è assolutamente in gamba. Questo vale per ID architetti e arredatori. :-D

  • PRO
    Studio Seritti
    6 years ago

    Condivido in tutto e per tutto. Nei miei 32 anni di professione ho avuto modo di spaziare dall'arredo artigianale "su misura" di locali fino all'Urbanistica con i suoi Piani (che detesto), passando dalle strutture (ho frequentato anche la Facoltà di Ingegneria). L'ho fatto solo per passione e per avere i concetti ben chiari. Pertanto, pur potendo conoscere e capire quasi tutti i problemi durante un progetto e la sua esecuzione, mi rivolgo (quando mi è concesso) ad ogni Specialista per ogni argomento trattato, poiché, anche se ho conoscenza degli argomenti, non posso essere aggiornato ed esperto in tutto, ma posso gestirli e coordinarli, evitando al Committente di essere "preso in giro" dagli illusionisti o i "troppo esperti". Comunque come rammento in ogni occasione, l'Europa ha legiferato a tale proposito, stabilendo sin dal 1984 le "Competenze" di noi Professionisti. Quasi tutti gli stati membri si sono adeguati a ciò. Noi paghiamo le sanzioni dal 1984..... e grazie a questa "distrazione" tutti fanno tutto! Sminuendo e degradando ogni figura professionale.

  • PRO
    Bartolomeo Fiorillo
    6 years ago

    Gentilissimo Domenico "moroni arredamenti". ebbene si, noi architetti possiamo fare calcoli strutturali di qualsiasi forma e genere e possiamo firmarli, siamo collaudatori sia in corso che a fine opere, resposnabili della sicurezza sia in fase progettuale che esecutiva. possiamo progettare sia opere in cemento che in metallo, in legno o cartone..possiamo essere dei designer, o degli interior designer e tanto altro..noi con la laurea vecchio ordinamento. perché le cose sono un po cambiate con quella nuovo ordinamento.

    ultimamente io ed un collega abbiamo progettato una struttura di 40 metri per 350 x 350 in acciaio ed un edificio servizi/uffici di 10x10x10 in cemento armato facendo tutto noi, dalla progettazione ai calcoli.

    ecco perché mi permetto di dire che siamo professionisti a 360°. rispetto chi non pensa ciò ma è una verità purtroppo.

  • PRO
    CAFElab Studio
    6 years ago

    Ma che la complessità contemporanea richieda specialisti e collaborazione è lapalissiano, però non può essere a scapito delle professioni ad alta specializzazione.

    Quello che non accetto è che la pletora di designer a vario titolo con specializzazioni più o meno verificabili che sgomitano per affermarsi non solo ci sta *sottraendo incarichi* ma nel mentre ci *scredita* e questo forum è un chiaro esempio, possibile che adesso gli architetti sono diventati così incapaci che è meglio un corso al cepu e tanta passione??

    (ma perché gli architetti non c’è l’hanno la passione?)

    Il mio studio è da più di 10 anni che attraverso blog, social e newsletter porta avanti una piccola battaglia per recuperare la figura dell’architetto agli occhi del pubblico

    Noi architetti possiamo legalmente, per esempio, progettare strutture, o impianti, ma non lo facciamo, che sia per mancanza di interesse, di tempo, o di voglia di impegnarsi o di assumersi altre responsabilità

    sta di fatto che sono attività che lasciamo ad altri

    Forse non vi sarà sfuggito che questo ha portato al fatto che sempre più grandi società evitano di assumere architetti in favore di altre figure di profilo minore

    Gli architetti sono stati incapaci di trasformare l’architettura in scienza, come invece hanno fatto per esempio i medici, che infatti godono di maggiore rispetto e un ruolo preminente.

    Sarebbe bene che tanti colleghi desistessero dai toni dottorali, prendessero coscienza della realtà e cominciassero ad aiutarci a difendere il nostro ruolo


  • PRO
    Studio Gentile
    6 years ago

    Certo, per quanto mi riguarda il mio intervento non era certo per screditare la categoria degli architetti (che come detto oltretutto in parte mi appartiene). E' giustissima la riflessione sul poco credito dato alla professione oggigiorno, ma credo che sia anche DE-merito della professione stessa e dell'ambito accademico. Cosa intendo? per esempio il fatto che negli anni non ci sia stato nessun tipo di adeguamento come invece c'è stato eccome in ambito medico (tanto per proseguire la citazione di CAFElab studio). Difatti, se in ambito medico esistono decine e decine di indirizzi specifici e specializzazioni ben precise, in architettura è cambiato ben poco se non nel suddividere in trienni o poco più. Il risultato? tutti si sentono architetti, e tutto possono fare tutto! In medicina invece tutti hanno un indirizzo, e nessuno, nemmeno un primario si ergerebbe a saper intervenire in una disciplina diversa da quella nella quale si è specializzato. Perchè invece non è avvenuta la stessa cosa nell'ambito architettonico? Perchè la casta non ha saputo guardare più in la del proprio naso, non sapendo valutare l'incremento esponenziale di laureandi che hanno intasato il mercato e che presumono appunto di saper far tutto. Non hanno voluto "spacchettare" le singole discipline per far si che tutti potessero fare solo alcune cose, dando modo di lavorare a tutti. Poi ci saranno casi in cui l'esperienza è tale da poter far affermare a una persona di poter far tutto, ma per me è cattiva pubblicità che vien fatta alla professione.

    ...restando in ambito medico paragonerei il medico generalistico, quello "di famiglia" per intendersi, che dovrebbe saper di tutto ma alla fine non sa niente! ...e lo dico avendo un medico che penso sia una delle persone più preparate e colte in materia che abbia mai conosciuto

  • PRO
    Studio Seritti
    6 years ago
    last modified: 6 years ago

    Insisto, forse vi è sfuggito : esistono norme specifiche europee sin dal 1984!!! che definiscono le competenze. Già la loro applicazione, peraltro da tempo effettuata negli altri paesi europei di maggior spicco, sarebbe sufficiente affinché gli Architetti possano fare gli Architetti, gli Ingegneri Calcoli e impianti e i Geometri ... il Catasto. Poi ognuno, può ulteriormente specializzarsi, ma con lo scopo di migliorare aumentando le prestazioni e quindi il proprio valore!! Anch'io sono stato accettato dall'AIPI, perché sono riuscito a dimostrare le mie capacità di Interior...

    Se poi, visto che siamo obbligati per Legge, dal 29 agosto 2017, a redigere contratti con polizze e preventivi sommari (da far firmare al Committente), ne approfittassimo per avere tutti un comportamento corretto ed onesto, applicando e facendo applicare le nostre tariffe, senza giocare al ribasso, allora saremmo nelle condizioni dei Medici.

    Ho anche detto in un mio precedente commento che hanno fatto bene gli Idraulici a far passare il concetto che sono cari e quando li chiami, comunque paghi la chiamata. Così rimane più difficile approfittarne nella scelta solo per meri motivi economici... tanto sono tutti cari ed è meglio scegliere quello di fiducia!

    Noi, soprattutto dalle mie parti, siamo in continua competizione tra di noi e con gli altri tecnici, solamente per il prezzo ... è come tirare un osso in un canile! Tanto vale farlo gratis. Fintanto che la gente non acquisisce il concetto che la nostra è una professione vera, come le altre e indispensabile (per evitare danni economici, civili e penali;) e fintanto che al Governo hanno maggior influenza "altre Lobby" rispetto alla nostra, siamo deboli... anche difronte ai Giudici!

    Queste conversazioni lo dimostrano e lo confermano. Non dovrebbero esistere, come immagino non esistono in altri Stati più civili.

  • PRO
    Studio Seritti
    6 years ago

    Io, nel mio piccolo, davanti ad una richiesta di fornire una prestazione completa, pur essendo in grado di offrirla, mi rifiuto, consigliando di rivolgersi ad altri Colleghi specializzati nei propri settori. Tratteranno sul prezzo anche con Loro, ma almeno un po' di lavoro gira e ognuno si assume le proprie responsabilità! Visto che in molti si ricordano di Noi solo per ... farci causa!! Ricordiamocelo quando accettiamo lavori al ribasso, i Giudici (che prendono stipendi alti), non ne tengono conto, anzi.....

  • PRO
    Bartolomeo Fiorillo
    6 years ago
    last modified: 6 years ago

    CafeLab...il problema di base nel nostro paese sono gli ordini purtroppo, ed il consiglio nazionale che tutto fanno tranne che regolarizzare in modo adeguato la professione. Purtroppo l'italia è diventata sotto molti aspetti il paese delle professioni low-cost e questo ha danneggiato la categoria degli architetti da sottofigure professionali improvvisate da un lato e autorizzate dall'altro da un sistema contorto e interpretativo quale il nostro.

    Va detta una cosa però..che purtroppo la colpa di tutto ciò è anche di tutti quei colleghi che si svendono pur di prendersi un cliente, oltre ai potenziali clienti che scelgono figure meno qualificate e meno competenti, credendo di risparmiare. Sono argomenti complessi che andrebbero discussi in altre sedi e non qui. Ormai è diventata una moda..un po per la televisione che trasmette trasmissioni proposte da interior designer che si spacciano per architetti, un po da un sistema che non tutela, ne garantisce un rispetto dei ruoli e delle professioni...ed un po anche dai tanti negozi che oggi offrono gratis progetti pur di vendere mobili ed arredi bagno.

    Risultato...? Siamo un paese dove la figura dell'architetto per certi versi ed in modo ironico viene quasi dopo il fruttivendolo.

    Preciso che non ho nulla contro gli interior designer, ma finchè eseguono ed eseguiranno lavori anche di divisione degli spazi di abbattimento e ricostruzione di muri interni e non solo di impianti etc etc etc (e ce chi lo fa) e nessuno vigila o vigilerà su tutto ciò, saremo sempre di più destinati a essere screditati.

  • PRO
    Studio Seritti
    6 years ago

    ... ed in pericolo!!

  • ing_enuo
    6 years ago

    Credo che l'utente janecalle abbia risposto -in qualche modo- [in questo thread (sulla versione americana di houzz)[(https://www.houzz.com/discussions/have-you-hired-a-pro-after-they-gave-you-a-free-consultation-dsvw-vd~4941759).

    Traduco a braccio:

    La cosa più importante è che i proprietari abbiano le idee chiare: determinino la qualità per cui sono disposti a pagare, e adeguino le aspettative di conseguenza. Penso di avere lavorato con alcuni grandi PRO nel corso degli anni perché li rispetto, non perdono il loro tempo, li pago prontamente, capisco e perdono un piccolo errore qua e là, e dimostro un interesse per loro come persone. Sono sicuro che se li avessi trattati come "cani", avrei ottenuto quello per cui ho pagato. Ma invece, posso chiamarli anche con breve anticipo per una piccola cosa (per la quale di solito non avrebbero tempo) et voila, si prendono cura di me in breve. Perché il rispetto è reciproco.



  • ing_enuo
    6 years ago

    In effetti mi stavo chiedendo: perchè 'il mercato' non riesce a scremare il 'parco professionisti'?

    Eppure la domanda (i proprietari) non manca.

    Forse l'offerta (i Pro) sono troppo polverizzati, poco identificabili? Troppo pochi studi associati? Troppa difficoltà a reperire referenze (credibili)? Gli architetti non sanno farsi pubblicità? Non sanno comunicare le loro professionalità?

    Fuochino...

    Ok la pubblicità costa, ma almeno voi potete farla (altre professioni non possono farne - o farne in maniera molto controllata, ad esempio: come si fa a sapere se un avvocato è è specializzato in nel tipo di controversie nel quale vi trovate? Che titoli deve avere l'operatore che vi fa un'ecografia? Come selezionate uno psicologo: come fate a sapere se il suo approccio terapeutico è quello adeguato a voi?)

    Personalmente credo che la laurea sia il primo passo di un cammino professionale, che spesso si sviluppa man mano che si snoda, anche con virate improvvise: ma davvero il lavoro che immaginavate a 20 anni è quello che fate ora? Anzi, scusate: il lavoro che state facendo è proprio così come lo immaginavate a 20 anni e poi dopo la laurea, o dopo altri cinque anni? Non credo, giusto? un po' perché la vita è imprevedibile, un po' perché si scopre le proprie abilità svolgendo diversi lavori.

    Un'ultima chiosa sul paragone coi medici: non ci sono paragoni possibili. E' un'altro mondo, lasciate stare.

    "Il medico chirurgo può esercitare la propria attività in tutte le branche della medicina (anche senza il possesso della relativa specializzazione), tranne [...] anestesiologia e rianimazione, radiologia diagnostica, radioterapia, medicina nucleare, [medico del lavoro] e [psichiatra]."

    Ricordate "Sette chili in sette giorni"? Ecco...

  • PRO
    CAFElab Studio
    6 years ago
    last modified: 6 years ago

    E molto più semplice di così

    Il medico è un professionista che dalla laurea in poi viene inquadrato in un sistema rigido che suddivide le competenze e fa un percorso che naturalmente lo porta al lavoro in clinica, o in un ospedale o in un gabinetto di analisi, comunque da dipendente

    Un architetto invece è un *libero professionista*perchè il corso di laurea è strutturato per buttarti in mezzo alla strada, questo è un problema più o meno universale, dall'altra parte dell'oceano hanno gli stessi nostri problemi

    Ogni architetto che si laurea deve avere le capacità per essere un libero professionista, sapersi promuovere, saper far quadrare i conti, saper trattare con una clientela magari capricciosa, o malfidata, o dura a pagare, o comunque un clientela abbastanza abbiente da potersi permettere un architetto, saper slegare il proprio sostentamento economico dagli ostacoli che la Pubblica Amministrazione ti mette di fronte, saper dire di no, saper riconoscere i venditori di fumo ecc ecc

    Chi fa la Libera Professione sa cosa intendo

    Poi c'è un'altra differenza sostanziale, il mio oculista per esempio che ha il suo studio privato in una ottima posizione prende 80euro a visita per circa 30-45 minuti di visita reale

    quindi un normale oculista che fa la libera professione ha una tariffa alta rispetto al tempo impiegato, ma tratta importi bassi, al contrario, un architetto tratta importi di centinaia di migliaia o milioni di euro con tariffe irrisorie.

    E abbiamo appena cominciato a grattare la superficie del problema

  • Franco2018
    5 years ago

    Rispolvero questa vecchia discussione anche perché lo stesso Houzz distingue fra le due "mestieri". La questione si risolverebbe se fosse obbligatoria una laurea in architettura per fregiarsi del sottotitolo "interior design". Ma è così?

  • PRO
    doppiozero
    last year

    Nella progettazione le esperienze condivise e con un approccio cooperativo possono dare solo un valore aggiunto al risultato!

  • stefaniasasso61
    last year

    Dipende se mi son trovata bene con l Arch che mi ha seguito I lavori sicuramente ha compreso le mie idee I  miei gusti e pertanto chiedo a lui se ho dei dubbi ho anche per supervisione in generale

  • stefaniasasso61
    last year

    Poi per malignare un po mi diceva una Sigra di un negozio di biancheria in Veneto che gli arrivano Sigre con grandi possibilità che si son fatte arredare di tutto punto da architetto arredatore ecc poi scivolano sul copriletto di colore sbagliato che rovina il tutto... E neppure vogliono il consiglio e li non c'è Renzo Piano che tenga!!!

  • stefaniasasso61
    last year

    Se cmq non ho opere murarie mi va bene interior design anche..

  • PRO
    gardenstudio
    last year

    Ciao Doppiozero, vedo che questo argomento è sempre attuale, anche dopo diversi anni dall'apertura del dibattito.

    Nel frattempo ho maturato nuove esperienze e aggiungo due riflessioni ai miei interventi precedenti:

    - se parliamo di arredamento, attività in cui il gusto estetico prevale rispetto alla conoscenza di regole matematiche, fisiche e burocratiche, un interior designer, anche non laureato ma con una buona dose di 'sbuzzo' e curiosità (per i prodotti, per gli artigiani ecc...) penso che possa garantire un ottimo risultato, alla stregua di un architetto laureato;

    - capita di essere interpellati da architetti (molto raramente) o da Clienti, per realizzare un progetto del giardino 'a quattro mani', due dell'architetto e due nostre: vi spiego come questo si concretizza. Noi, come garden designer (e anche giardinieri), studiamo la questione dopo avere focalizzato con Cliente e Architetto le esigenze e i gusti, produciamo la nostra proposta, la esponiamo, poi non ne sappiamo più nulla. Arriviamo un giorno in cantiere con situazioni realizzate, senza che nessuno ci abbia coinvolto nella decisione finale, spesso con soluzioni che solo parzialmente attingono dai nostri suggerimenti dettati dall'esperienza sul campo, risultando inefficaci e 'zoppe' o totalmente avulse dalla nostra idea di progetto. Poi dobbiamo proseguire nell'opera 'verde', adattandoci a scelte strutturali che comunque condizionano il risultato del nostro intervento. Purtroppo la collaborazione positiva e costruttiva fra due professionalità che dovrebbero essere complementari è molto difficile da realizzare e spesso l'Architetto si serve delle capacità e conoscenze di artigiani/progettisti in gamba e padroni del loro lavoro senza rispetto. Così un progetto è spesso a 'due teste', più che a 'quattro mani', ma una sola è quella che decide. Può risultare deprimente. E chi fa le spese di questa incapacità di confronto aperto e leale è il Cliente.

  • Franco2018
    last year

    Credo che il coordinamento fra le varie figure professionali sia un problema diverso di quello posto dal quesito iniziale (professionista con laurea specifica vs. professionista senza - ché alla fine di questo si sta parlando) quanto piuttosto di mancanza di progettualità messa per iscritto e controfirmata dal cliente, oltre ad un capo cantiere che tiene le fila ed avverte chi di dovere quando le circostanze escono dal seminato.