My Houzz: Candido Interno Milanese
Lo chic e la semplicità del total white per riempire gli spazi e lasciare la mente libera di sognare
In centro a Milano c’è una casa che non ti aspetti. Chiara, luminosa, con un taglio non convenzionale, circondata dal verde. Non un rumore dalla strada. Il bianco è il colore dominante, dai pavimenti alle pareti, dai mobili ai tessuti e agli oggetti. E durante la nostra visita è esaltato dalla splendida giornata che ci regala un sole caldo e luminoso.
La padrona di casa, Laura Dragotti, mi dà indicazioni su come raggiungerla perché, come un bel segreto, questa casa è gelosamente nascosta alla vista. Per accedervi ho attraversato l’ingresso di un palazzo Liberty e, uscita nel cortile, ho preso un ascensore che mi ha portato ad un ballatoio sospeso al primo piano, quasi una piccola giungla verde in città, su cui affacciano vari appartamenti. Da sotto non si vede nulla. Attraverso un cancelletto e accedo all’ultimo appartamento, il più grande.
Una bella portafinestra mi dà letteralmente il benvenuto. Da lì posso vedere, seduta alla sua scrivania, già al lavoro di prima mattina, la padrona di casa.
Laura è la titolare del Riad Food Garden, un locale milanese giovane, perché nato solo un anno fa, eppure già un’istituzione, un luogo che unisce la passione per le piante, per il bel ricevere e per il buon cibo.
Laura è la titolare del Riad Food Garden, un locale milanese giovane, perché nato solo un anno fa, eppure già un’istituzione, un luogo che unisce la passione per le piante, per il bel ricevere e per il buon cibo.
Donna molto simpatica, colta e dal gusto raffinato, mi racconta che l’incontro con la casa è avvenuto in modo del tutto inaspettato circa cinque anni fa: quel giorno era da un’amica che abita proprio lì di fronte, affacciata alla finestra, e ha notato l’edificio, un’ex bocciofila, in corso di ristrutturazione. È stato amore a prima vista!
«Ho avuto la fortuna di comprare questa casa allo stato grezzo e di poter decidere tutto, dalla divisione degli spazi interni alla scelta dei materiali», racconta. «Ho scelto di aprire quasi completamente la cucina sulla zona giorno, separate ora solo da una parete alta circa un metro, in modo da ampliare visivamente lo spazio. E di dipingere tutto di bianco, pavimenti e travi del soffitto compresi, per un effetto più luminoso».
Perché scegliere un total white? «Perché Milano è grigia!», mi risponde con un sorriso.
«Ho avuto la fortuna di comprare questa casa allo stato grezzo e di poter decidere tutto, dalla divisione degli spazi interni alla scelta dei materiali», racconta. «Ho scelto di aprire quasi completamente la cucina sulla zona giorno, separate ora solo da una parete alta circa un metro, in modo da ampliare visivamente lo spazio. E di dipingere tutto di bianco, pavimenti e travi del soffitto compresi, per un effetto più luminoso».
Perché scegliere un total white? «Perché Milano è grigia!», mi risponde con un sorriso.
Laura ha un background artistico: si è laureata all’Accademia di Belle Arti di Brera e ha curato personalmente la ristrutturazione e l’arredamento della sua casa.
L’appartamento è un ampio spazio aperto diviso in ambienti: la zona pranzo si trova in entrata e affaccia sulla terrazza. È composta da un bel tavolo – il modello Capriata di Horm – che, potendosi allargare su entrambi i lati, è ideale per ospitare gli amici a cena.
La cucina, unica stanza della casa ad aver mantenuto il pavimento scuro, è la naturale continuazione della zona pranzo. La parete divisoria tra le due, alta circa un metro, è stata trasformata in un comodo piano di lavoro e permette che la comunicazione tra gli ospiti e chi è ai fornelli non si interrompa.
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Qui tutto è candido come il latte, dalle pentole agli elettrodomestici. Compreso il bel frigorifero Smeg color panna.
La zona relax e conversazione è di fronte al caminetto, dove troviamo un bel divano in tessuto, un modello della linea Ghost di Gervasoni (immortalato nella prima foto n.d.r.). «L’unico divano che avrei mai potuto avere a casa mia!», commenta Laura. «Io amo stare seduta per terra», aggiunge, alludendo ai bei cuscini sparsi sul tappeto marocchino.
La poltrona in fibra vegetale di fronte al divano è il modello Crinoline di B&B Italia, ideata dalla designer spagnola Patricia Urquiola, un bel pezzo di cui Laura si è innamorata a prima vista. La sorellina gemella, con lo schienale leggermente più basso e meno lavorato, la troviamo in terrazzo.
La poltrona in fibra vegetale di fronte al divano è il modello Crinoline di B&B Italia, ideata dalla designer spagnola Patricia Urquiola, un bel pezzo di cui Laura si è innamorata a prima vista. La sorellina gemella, con lo schienale leggermente più basso e meno lavorato, la troviamo in terrazzo.
Sopra al divano, la mia attenzione viene catturata da un lampadario originale, ottenuto attorcigliando ad una trave posta sul soffitto del semplice filo elettrico, dal quale pendono le lampadine. Nasce da un’idea di Laura ed è stato da lei stessa realizzato.
Un vecchio tavolo da falegname riverniciato di bianco è diventato una scrivania piena di oggetti cari: scatoline in metallo, vecchie forbicine raccolte nei mercati di mezzo mondo e le immancabili piante grasse, passione di Laura.
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Un vecchio tavolo da falegname riverniciato di bianco è diventato una scrivania piena di oggetti cari: scatoline in metallo, vecchie forbicine raccolte nei mercati di mezzo mondo e le immancabili piante grasse, passione di Laura.
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La zona Tv, seminascosta ma adiacente al salotto, è semplice e raffinata: niente divani ma morbidi materassi in lana di Mimma Gini Tessuti, che, all’occorrenza, diventano letti per ospitare gli amici dei ragazzi.
Completa la zona giorno un vano di servizio, con una piccola lavanderia e un bagno.
Completa la zona giorno un vano di servizio, con una piccola lavanderia e un bagno.
La scala che porta al piano superiore è particolare: gli scalini sono separati tra loro da pezzi di stoffa Toile de Jouy nei toni del verde, dell’azzurro e del beige. Le “tele di Jouy” sono pregiate stoffe stampate che venivano prodotte a Jouy-en-Josas, vicino a Versailles, nel ‘700, su imitazione degli chintz indiani, allora molto in voga.
Queste tele versatili, con la caratteristica stampa monocromatica su sfondo bianco o beige, sono ancora oggi sinonimo di eleganza senza tempo.
Queste tele versatili, con la caratteristica stampa monocromatica su sfondo bianco o beige, sono ancora oggi sinonimo di eleganza senza tempo.
Sul ballatoio luminoso che ci accoglie al secondo piano si aprono le due stanze dei ragazzi, con letti in ferro battuto di Cantori, i bagni e la camera da letto padronale.
La camera dei padroni di casa è semplice e candida come il resto dell’abitazione: tessuti naturali, dai colori tenui che vanno dal bianco al grigio-azzurro, ricoprono il letto a baldacchino di Orizzonti e nascondono l’armadio come fossero tende.
Ad arricchire la stanza, una pila di libri che diventa oggetto d’arredo, una seggiolina in ferro battuto e alcuni pesciolini appesi alle travi del baldacchino.
È la casa dei dettagli, tutti molto amati e ricercati con cura. L’oggetto più caro è il “Castello”, una gabbietta in ferro realizzata da Vox Populi Décoration di Avignone, prezioso regalo del marito di Laura.
Poi ci sono le lanterne marocchine, i contenitori in terracotta smaltata per la cottura della tajine, piatto tradizionale nordafricano dal forte profumo di spezie, e i cesti di vimini sparsi ovunque, in cucina ad esempio utilizzati come portautensili.
E, infine, un piccolo, vecchio armadio di famiglia, appartenuto ai bisnonni di Laura, in origine in legno scuro e ora sverniciato e ridipinto di bianco panna, attualissimo e molto chic.
Si respira odore di viaggi e di libertà in questa casa, che tra l’altro è circondata dal verde: oltre alla terrazza al primo piano, dove trova posto la poltrona Crinoline di B&B Italia per esterni, ce n’è una al piano superiore, su cui affacciano le camere da letto dei padroni di casa e dei figli: spazi aperti che danno respiro, ricchi di piante e rampicanti, gabbiette e uccellini in ferro colorato e piccole serre per le piante grasse.
Questi spazi aperti sono molto vissuti dalla famiglia durante la bella stagione: in terrazza si pranza e ci si riposa, distesi su un’amaca e nascosti alla vista dei vicini.
L’angolo di casa preferito? «Noi quattro stiamo quasi sempre in cucina», racconta Laura. «Ma il mio angolo del cuore è lo spazio davanti al caminetto, che in inverno resta sempre acceso».
Questi spazi aperti sono molto vissuti dalla famiglia durante la bella stagione: in terrazza si pranza e ci si riposa, distesi su un’amaca e nascosti alla vista dei vicini.
L’angolo di casa preferito? «Noi quattro stiamo quasi sempre in cucina», racconta Laura. «Ma il mio angolo del cuore è lo spazio davanti al caminetto, che in inverno resta sempre acceso».
Prima di uscire sono riuscita ad avvicinare e a farmi amico Arsenio, il gattone dagli occhi azzurri di razza Thai (antica razza progenitrice dell’attuale Siamese): il quinto inquilino di questa casa. Vanesio, com’è giusto che sia, si mette per un attimo in posa e poi fugge a dormire al sole.
Guarda tutte le foto di questo appartamento milanese
Nella nostra rubrica My Houzz proponiamo interessanti e originali abitazioni di proprietari di case e inquilini. Se vuoi partecipare, inviaci alcune foto dell’abitazione insieme a una breve descrizione a redazione@houzz.com. Ove decidessimo di fotografare in esclusiva la tua casa, ti contatteremo al più presto.
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Chi ci abita: Laura Dragotti e Roberto Pistolesi con i due figli adolescenti e il gatto Arsenio
Dove: a Milano, a due passi da Viale Piave
Anno di ristrutturazione: 2010
Superficie: 280 m² distribuiti su due piani, soggiorno-cucina, zona di servizio, 3 camere da letto, 3 bagni, 2 terrazzi (uno in ogni piano)