Pavimento
Il pavimento è in listoni di un assito di legno di faggio del Cansiglio (nella zona del bellunese) lavorato in maniera artigianale. Doghe lunghe 3 metri con una larghezza che varia fra i 30 a 20 cm. La scelta è nata dalla necessità di trovare un legno che fosse il più possibile resistente (i proprietari hanno un cane). Il faggio è un’essenza non solo molto robusta, ma anche luminosa, caratterizzata dalla presenza di tanti nodi e da un colore grigio/rosa molto caldo. Il parquet è completamente ecosostenibile, le assi scelte sono di grandezze diverse proprio per il tronco dei faggi che viene utilizzato in tutte le sue parti. Una scelta, utilizzata per tutta la casa compresi i bagni, che ha dato grande continuità visiva agli ambienti contribuendo ad aumentare la percezione e l’ampiezza. Pavimento: linea Assi del Cansiglio di Itlas
Pavimenti bianchi (se siete dei fissati per la pulizia) Si spiega da sé: non scegliete una pavimentazione completamente bianca a meno che non siate disposti a passare l’aspirapolvere e lo straccio tutti i giorni. I pavimenti in legno chiaro hanno un aspetto simile, ma sono molto più indulgenti rispetto a una pavimentazione verniciata di bianco, poiché il legno ha motivi naturali e variazioni cromatiche in grado di celare meglio lo sporco.
RIMA. In queste immagini, l’appartamento com’era prima dei lavori di restauro. Il pavimento era in cotto. «Oltre a essere scuro rispetto all’ambiente che avremmo voluto creare, non si sposava stilisticamente con i nostri gusti e il resto del progetto e così avevamo valutato anche cemento, resina e parquet», racconta Ilaria. «La resina è stata scartata perché non si trovano posatori in zona e poi crediamo sia più adatta a grandi open space. Il parquet sarebbe stato perfetto, ma delicato soprattutto in bagno e in cucina. Girando per negozi alla ricerca di una soluzione, ci siamo innamorati del gres. In particolare per creare movimento abbiamo scelto piastrelle tutte diverse nel disegno e, avendo optato per la versione rettificata le fughe sono quasi invisibili [i bordi vengono squadrati grazie a un procedimento meccanico che le rende tutte della stessa dimensione e le piastrelle vengono posate con fuga minima consigliata 2 mm]».
Parallelamente alla ristrutturazione, che non aveva purtroppo portato alla luce nessuna piastrella originale, è cominciato un attento lavoro di ricerca di rivestimenti d’epoca da riutilizzare per i pavimenti. Affidandosi al loro carnet di indirizzi e fornitori, Anna e Giovanni sono riusciti a mettere le mani su vecchie cementine assortite, dal sapore sbiadito quanto autentico. Per il parquet, invece, la soluzione individuata è stata un’altra: riciclare il legno di alcuni ponteggi – un materiale povero, ma con una storia e un sapore – e posarlo a spina per un tocco rétro alla francese.
A fare da contrasto col candore delle pareti, troviamo a terra i pavimenti originari in pietra pece, una pietra locale di natura bituminosa nota per suo colore nero non a caso prossimo all’asfalto. Durante i lavori di ristrutturazione, le lastre originarie sono state smontate e riposate per realizzare un vespaio contro l’umidità di risalita proveniente dalle rocce sottostanti. Infine, tutto il pavimento è stato trattato con apposite cere che gli hanno riconferito il caratteristico tono scuro.
Farrow & Ball Salva E-mail L’ingresso ci offre un altro esempio del talento creativo di questa giovane: il motivo sul pavimento lo ha dipinto lei, con le sue mani. «Qui mi sarebbe piaciuto mettere delle piastrelle, ma poi la porta non si apriva. E poi io entro spesso con le scarpe sporche di fango. Quindi, ho pensato che le piastrelle me le sarei dipinte io. Ho avuto una fase in cui avrei dipinto qualsiasi cosa… Ho addirittura dipinto le tende!».
«Per il bagno, che è stata la stanza della casa economicamente più impegnativa, volevamo un effetto terme», racconta Flavia. Così le tonalità del mosaico, la pulizia dello spazio e il gioco di luce sulla vasca aiutano a ricreare l’atmosfera tipica di una Spa (aspettare che sia buio per crederci!). Utilissimi per rilassarsi in vasca i due cuscinetti con ventosa. «Io e mia figlia Elisa adoriamo fare il bagno insieme!». Il mosaico scelto, in argilla, fa parte della collezione Toki di Ceramica di Treviso.
Nel frattempo Matteo mi spiega come è stato realizzato il pavimento: sono state scelte delle piastrelle a scacchi in gres (adatte agli esterni) di ceramica fioranese, che riprendono lo stile anni Cinquanta delle cementine originali a scacchi (che ancora rivestono le aree comuni dell’edificio dalle scale all’androne di ingresso) in contrasto con i pavimenti in resina industriali degli interni, abbinate al classico “giallo Milano” delle zone storiche del centro della città.
Paolo Fusco Photo Salva E-mail Un aspetto certamente unico del bagno deriva dalla scelta di recuperare le mattonelle del pavimento originario dell’appartamento (vecchie mattonelle di graniglia, caratteristiche di molti palazzi dell’epoca), restaurarle e riutilizzarle come rivestimento a parete nel bagno padronale.
In Francia, la cosiddetta “legge Carrez” disciplina il calcolo delle superfici abitabili degli alloggi, nelle quali non rientrano gli ambienti con soffitto con altezza inferiore a 1,80 metri. Per rispettare la norma, quindi, Florence e Lynn, hanno dovuto rinunciare a posare un pavimento in legno e hanno optato per un rivestimento in sughero naturale, che è meno spesso di un parquet ma è comunque in grado di offrire ottime prestazioni in termini di isolamento acustico e termico.
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