Tutto Quello che Dovete Sapere per Acquistare e Coltivare le Succulente
Le piante grasse sbaragliano qualsiasi altra tipologia di pianta non solo per varietà di forme, ma anche per l’incredibile bellezza
Le cosiddette piante grasse (meglio “piante succulente”, con o senza spine) appartengono a molte famiglie botaniche. Quelle spinose vengono solitamente definite cactus. Le succulente sono originarie di paesi caldi, perciò non possono sopportare inverni freddi e umidi, ma un gran numero si adatta comunque bene agli svariati climi italiani.
Non c’è altra tipologia di pianta così mutevole per forme e dimensioni, versatilità e colori.
Non c’è altra tipologia di pianta così mutevole per forme e dimensioni, versatilità e colori.
Succulente in giardino
Moltissime piante succulente possono essere felicemente coltivate all’esterno in gran parte d’Italia, e tale è la quantità di forme, dimensioni, colori, portamenti, che si potrebbero fare migliaia di giardini totalmente differenti solo con queste piante.
Sono in genere tolleranti a climi aridi, con estati secche e calde, e inverni miti e poco piovosi. Muri a secco, giardini rocciosi aridi, ma anche la comune aiola o la bordura mista, possono ospitare un gran numero di queste piante. L’importante è però evitare il ristagno d’acqua, specie in inverno. Fondamentale è il diserbo manuale, ovvero svuotare manualmente l’acqua che si sedimenta sotto al vaso, così il colletto della pianta rimanere asciutto. Si può in questi casi provvedere a una pacciamatura di ghiaia.
Moltissime piante succulente possono essere felicemente coltivate all’esterno in gran parte d’Italia, e tale è la quantità di forme, dimensioni, colori, portamenti, che si potrebbero fare migliaia di giardini totalmente differenti solo con queste piante.
Sono in genere tolleranti a climi aridi, con estati secche e calde, e inverni miti e poco piovosi. Muri a secco, giardini rocciosi aridi, ma anche la comune aiola o la bordura mista, possono ospitare un gran numero di queste piante. L’importante è però evitare il ristagno d’acqua, specie in inverno. Fondamentale è il diserbo manuale, ovvero svuotare manualmente l’acqua che si sedimenta sotto al vaso, così il colletto della pianta rimanere asciutto. Si può in questi casi provvedere a una pacciamatura di ghiaia.
Consigli per non sbagliare
È difficile sbagliare nella coltivazione di cactacee e altre succulente ma non impossibile, perciò vediamo quali sono gli errori più comuni:
È difficile sbagliare nella coltivazione di cactacee e altre succulente ma non impossibile, perciò vediamo quali sono gli errori più comuni:
- Troppa acqua. Le grasse crescono piuttosto lentamente, specie le cactacee. Nel desiderio di vederle crescere si dà spesso troppa acqua. È un errore: la pianta va annaffiata solo ed esclusivamente quando il terreno è secco già da diversi giorni.
- Terreno asfittico e poco permeabile. Se c’è qualcosa che può uccidere una grassa è il ristagno d’acqua. Il terreno deve essere sciolto, leggermente sabbioso, con grande permeabilità (l’acqua deve defluire via rapidamente).
- Sottovaso. Anche se evita liti con i vicini, il sottovaso non fa bene a nessuna pianta, a meno che non si tratti di una palustre. Evitatelo in linea generale o usatelo con grande attenzione con le succulente.
- Concimazioni eccessive. Sebbene un po’ di concime organico, come letamino ben stagionato o compost possa essere aggiunto al terriccio, è preferibile poca sostanza organica e concimazioni rare: annuali o più distanziate ancora. Quando ci si accorge che la pianta è ferma l’ideale non è la concimazione, ma un cambio di terriccio e quindi un rinvaso. Per integrare sostanza organica e minerali prediligete le farine di roccia in quantità minime (parliamo di meno di un cucchiaino da caffè).
L’età le rende più belle
L’età è ciò che rende una succulenta, specialmente un cactus, un vero spettacolo della natura. Con il tempo infatti le forme insolite e anche i piccoli difetti di accrescimento, diventano scultorei. Avrete certamente notato la differenza di prezzo tra la stessa pianta in vaso di pochi centimetri e una adulta: si tratta spesso di uno o due zeri in più.
Una cactacea matura può fungere da elemento centrale del giardino, da “musa ispiratrice” per altre composizioni, ed è bella anche da sola, senza altra compagnia che il muro di casa o un vaso dal quale svettare.
Le succulente più difficili da coltivare sono quelle che vivono in habitat molto particolari (ad esempio il cactus saguaro), e che in Italia non trovano le condizioni ideali di sviluppo se non in orti botanici.
Raccogliere piante (di qualsiasi tipo) in natura può non essere consentito, dato che molte di queste sono in forte diminuzione e sottoposte al regolamento CITES.
L’età è ciò che rende una succulenta, specialmente un cactus, un vero spettacolo della natura. Con il tempo infatti le forme insolite e anche i piccoli difetti di accrescimento, diventano scultorei. Avrete certamente notato la differenza di prezzo tra la stessa pianta in vaso di pochi centimetri e una adulta: si tratta spesso di uno o due zeri in più.
Una cactacea matura può fungere da elemento centrale del giardino, da “musa ispiratrice” per altre composizioni, ed è bella anche da sola, senza altra compagnia che il muro di casa o un vaso dal quale svettare.
Le succulente più difficili da coltivare sono quelle che vivono in habitat molto particolari (ad esempio il cactus saguaro), e che in Italia non trovano le condizioni ideali di sviluppo se non in orti botanici.
Raccogliere piante (di qualsiasi tipo) in natura può non essere consentito, dato che molte di queste sono in forte diminuzione e sottoposte al regolamento CITES.
I diversi portamenti delle succulente
Il portamento colonnare è quello che riconosciamo più facilmente e quello che nell’immaginario collettivo rappresenta “il cactus”.
Con le grasse è facile passare da forme scultoree affusolate, amate dai minimalisti e contemporanei, a quelle arbustive, tipiche della vegetazione mediterranea, come l’Opuntia ficus-indica (che arrivò in Italia dopo la scoperta delle Americhe, ma che oggi caratterizza vivacemente molte delle sponde del Mediterraneo). Non mancano piante striscianti, rampicanti, ricadenti, tondeggianti, piriformi.
Un falso mito è quello del “fiore di cactus”, che la pianta produrrebbe una sola volta nella vita. Ci sono molti cactus (come il comunissimo Echinocactus grusonii) che fioriscono anno dopo anno. I fiori durano poco, ma la pianta ne produce a ripetizione. Forse questa confusione è generata dal fenomeno del monocarpismo che è tipico dell’Agave, che produce un’enorme infiorescenza e poi muore. Ma esistono molte altre piante monocarpiche, come alcuni bambù, felci, bulbose e anche asteracee.
Il portamento colonnare è quello che riconosciamo più facilmente e quello che nell’immaginario collettivo rappresenta “il cactus”.
Con le grasse è facile passare da forme scultoree affusolate, amate dai minimalisti e contemporanei, a quelle arbustive, tipiche della vegetazione mediterranea, come l’Opuntia ficus-indica (che arrivò in Italia dopo la scoperta delle Americhe, ma che oggi caratterizza vivacemente molte delle sponde del Mediterraneo). Non mancano piante striscianti, rampicanti, ricadenti, tondeggianti, piriformi.
Un falso mito è quello del “fiore di cactus”, che la pianta produrrebbe una sola volta nella vita. Ci sono molti cactus (come il comunissimo Echinocactus grusonii) che fioriscono anno dopo anno. I fiori durano poco, ma la pianta ne produce a ripetizione. Forse questa confusione è generata dal fenomeno del monocarpismo che è tipico dell’Agave, che produce un’enorme infiorescenza e poi muore. Ma esistono molte altre piante monocarpiche, come alcuni bambù, felci, bulbose e anche asteracee.
Gruppi e collezioni
Le succulente si prestano al collezionismo come nessuna altra tipologia di pianta, fatta eccezione – forse – per rose e orchidee. Esteticamente rendono molto bene in gruppo, dove le diverse qualità si fondono, dai colori alle forme, agli aculei, o eventuale lanugine, se presenti.
Come per ogni composizione, determinate da che punto deve essere osservata e decidete se siete alla ricerca di un effetto simmetrico o più casuale. Elementi alti vanno sistemati in fondo; anche una piccola pianta in un vaso alto dovrà essere posizionata dietro le altre.
Potete anche organizzare dei piccoli gruppi tematici, ad esempio dividere le piante per genere, per portamento, per colore del fogliame o del fusto. Ricordate però di alternare sempre le altezze e i vasi per dare movimento alla composizione. Vasi uguali con piante simili creeranno un “effetto vivaio” poco naturale.
Le succulente si prestano al collezionismo come nessuna altra tipologia di pianta, fatta eccezione – forse – per rose e orchidee. Esteticamente rendono molto bene in gruppo, dove le diverse qualità si fondono, dai colori alle forme, agli aculei, o eventuale lanugine, se presenti.
Come per ogni composizione, determinate da che punto deve essere osservata e decidete se siete alla ricerca di un effetto simmetrico o più casuale. Elementi alti vanno sistemati in fondo; anche una piccola pianta in un vaso alto dovrà essere posizionata dietro le altre.
Potete anche organizzare dei piccoli gruppi tematici, ad esempio dividere le piante per genere, per portamento, per colore del fogliame o del fusto. Ricordate però di alternare sempre le altezze e i vasi per dare movimento alla composizione. Vasi uguali con piante simili creeranno un “effetto vivaio” poco naturale.
Piante “della nonna”
Poiché si riproducono in modo molto facile, tramite talee di fusto o di foglia, le succulente hanno popolato tutto il mondo, e si può dire che siano davvero rari i giardini e le case dove non ce n’è neanche una.
Spesso le vediamo prosperare felicemente in grossi cespugli in giardinetti di case abbandonate, oppure uscire dal loro “spazio” anche nei nostri giardini. Alcune le conosciamo da sempre, magari non sapendo il nome botanico. L’Echeveria è senz’altro un ottimo esempio.
Così alcune succulente hanno quell’aura di pianta da giardino vecchio stile, un po’ trascurato. Ma a molti giardinieri amanti dello shabby o del vintage, questa nota un po’ folcloristica delle grasse non dispiace affatto.
Poiché si riproducono in modo molto facile, tramite talee di fusto o di foglia, le succulente hanno popolato tutto il mondo, e si può dire che siano davvero rari i giardini e le case dove non ce n’è neanche una.
Spesso le vediamo prosperare felicemente in grossi cespugli in giardinetti di case abbandonate, oppure uscire dal loro “spazio” anche nei nostri giardini. Alcune le conosciamo da sempre, magari non sapendo il nome botanico. L’Echeveria è senz’altro un ottimo esempio.
Così alcune succulente hanno quell’aura di pianta da giardino vecchio stile, un po’ trascurato. Ma a molti giardinieri amanti dello shabby o del vintage, questa nota un po’ folcloristica delle grasse non dispiace affatto.
Come coltivarle in vasi e contenitori
Se le grasse sono spettacolari in giardino, forse la loro resa migliore è come esemplare singolo, in vaso. L’immensa varietà di colori e forme consente di osare. L’importante è sempre bilanciare la forma del vaso con quella della pianta.
Il vaso ha un altro pregio: poter controllare alla perfezione terriccio e irrigazione. L’umidità invernale è infatti terribilmente dannosa e può portare alla morte delle piante. In vaso è più facile spostarle sotto una tettoia o in serra.
Se scegliete impianti misti, accostate piante con le medesime esigenze. Questo vale ancora di più se optate per la piantagione in piena terra, accanto a erbacee perenni.
Se le grasse sono spettacolari in giardino, forse la loro resa migliore è come esemplare singolo, in vaso. L’immensa varietà di colori e forme consente di osare. L’importante è sempre bilanciare la forma del vaso con quella della pianta.
Il vaso ha un altro pregio: poter controllare alla perfezione terriccio e irrigazione. L’umidità invernale è infatti terribilmente dannosa e può portare alla morte delle piante. In vaso è più facile spostarle sotto una tettoia o in serra.
Se scegliete impianti misti, accostate piante con le medesime esigenze. Questo vale ancora di più se optate per la piantagione in piena terra, accanto a erbacee perenni.
Stesso colore, altezze diverse
Con la varietà di vasi attualmente disponibile non ci sono scuse per tenere le grasse nel vasetto di plastica nera! Scegliete vasi quadri o a sezione circolare, alti o bassi, colorati o no, in pietra, resina o plastica, di recupero o dipinti a mano, con disegni o mosaici, in modo da esaltare i colori e le forme tondeggianti o a fontana.
Con la varietà di vasi attualmente disponibile non ci sono scuse per tenere le grasse nel vasetto di plastica nera! Scegliete vasi quadri o a sezione circolare, alti o bassi, colorati o no, in pietra, resina o plastica, di recupero o dipinti a mano, con disegni o mosaici, in modo da esaltare i colori e le forme tondeggianti o a fontana.
Se non c’è spazio, ricordate il davanzale
Se non avete né giardino né balcone, o vivete in climi a inverno freddo, il davanzale interno è un ottimo punto dove sistemare una piccola collezione di piante grasse. La luce sarà diretta, ma le piantine saranno al riparo dal freddo.
Scegliete e disponete con cura piantine con il pane di terra molto piccolo, in vasi o cachepot. E controllate almeno settimanalmente che non ci siano ristagni d’acqua.
Se non avete né giardino né balcone, o vivete in climi a inverno freddo, il davanzale interno è un ottimo punto dove sistemare una piccola collezione di piante grasse. La luce sarà diretta, ma le piantine saranno al riparo dal freddo.
Scegliete e disponete con cura piantine con il pane di terra molto piccolo, in vasi o cachepot. E controllate almeno settimanalmente che non ci siano ristagni d’acqua.
La coltivazione indoor
Anche se è meglio tenerle all’aria aperta, le piante grasse possono prosperare abbastanza bene dentro casa, a patto che abbiano luce e aerazione in buona quantità.
È opportuno ruotare i vasi una volta a settimana di un quarto di giro, per ottenere uno sviluppo uniforme della parte aerea. Va bene anche spostarle spesso: a differenza delle piante da interno, che una volta trovato il loro cantuccio non devono essere più mosse se non in caso di necessità, le grasse hanno bisogno di cambiare atmosfera, ogni tanto, e se possibile di essere messe all’aperto in estate, anche a rotazione.
Anche se è meglio tenerle all’aria aperta, le piante grasse possono prosperare abbastanza bene dentro casa, a patto che abbiano luce e aerazione in buona quantità.
È opportuno ruotare i vasi una volta a settimana di un quarto di giro, per ottenere uno sviluppo uniforme della parte aerea. Va bene anche spostarle spesso: a differenza delle piante da interno, che una volta trovato il loro cantuccio non devono essere più mosse se non in caso di necessità, le grasse hanno bisogno di cambiare atmosfera, ogni tanto, e se possibile di essere messe all’aperto in estate, anche a rotazione.
Le loro forme si prestano a bizzarre composizioni, specie nella stanza dei bambini…
… o ad ambienti ariosi, eleganti e un po’ “vecchio stile”.
Un vantaggio delle piante grasse rispetto a quelle tradizionali da appartamento, è che non devono essere nebulizzate e sopportano anche l’aria secca che si crea con i radiatori o i termosifoni.
Per proteggere il pavimento, a volte è necessario usare un sottovaso: abbiate l’accortezza di riempirlo fino all’orlo con sassi (non argilla espansa, che trattiene umidità) e appoggiarvi il vaso, oppure usate dei distanziatori o dei mattoncini. In tal modo se il sottovaso dovesse essere pieno, il pane di terra non sarebbe comunque a contatto con l’acqua.
Un vantaggio delle piante grasse rispetto a quelle tradizionali da appartamento, è che non devono essere nebulizzate e sopportano anche l’aria secca che si crea con i radiatori o i termosifoni.
Per proteggere il pavimento, a volte è necessario usare un sottovaso: abbiate l’accortezza di riempirlo fino all’orlo con sassi (non argilla espansa, che trattiene umidità) e appoggiarvi il vaso, oppure usate dei distanziatori o dei mattoncini. In tal modo se il sottovaso dovesse essere pieno, il pane di terra non sarebbe comunque a contatto con l’acqua.
La coltivazione delle succulente in serra
Se il vostro clima è a inverni freddi, la maggior parte delle piante grasse dovrà essere ricoverata in serra fredda (non riscaldata, come ad esempio per le orchidee). Non sarà sufficiente un seminterrato asciutto, un garage, o un qualsiasi locale poco illuminato.
Uno dei problemi è proprio il ricovero invernale, poiché le grasse vogliono il massimo dell’insolazione e dell’irraggiamento. Fanno eccezione le succulente a foglie, che si scottano facilmente – a meno che non abbiano una leggera peluria (tomento) – e che quindi vanno posizionate dove verranno colpite direttamente dai raggi solari solo per qualche ora al giorno. Per evitare un irraggiamento troppo forte, schermate la serra con delle tendine, anche di canniccio o di bambù.
Se il vostro clima è a inverni freddi, la maggior parte delle piante grasse dovrà essere ricoverata in serra fredda (non riscaldata, come ad esempio per le orchidee). Non sarà sufficiente un seminterrato asciutto, un garage, o un qualsiasi locale poco illuminato.
Uno dei problemi è proprio il ricovero invernale, poiché le grasse vogliono il massimo dell’insolazione e dell’irraggiamento. Fanno eccezione le succulente a foglie, che si scottano facilmente – a meno che non abbiano una leggera peluria (tomento) – e che quindi vanno posizionate dove verranno colpite direttamente dai raggi solari solo per qualche ora al giorno. Per evitare un irraggiamento troppo forte, schermate la serra con delle tendine, anche di canniccio o di bambù.
Come sceglierle all’acquisto e procedure di rinvaso
Fondamentale è acquistare piante che siano in buona salute.
Con le succulente a foglie è abbastanza semplice, ma con i cactus è facile confondersi anche a causa della presenza degli aculei che spesso impediscono di valutare lo stato del fusto. In nessun caso acquistate piante che appaiono raccolte in natura, con irregolarità nei fusti, suberificate, chiazze e zone in cui gli aculei sono radi o assenti, strozzature, ecc.
La cosa più importante è non acquistare mai piantine che superano la dimensione del vaso, nonostante spesso vengano vendute in questo modo per attrarre il cliente non specialista. Questo destino lo subiscono in particolare le Echeveria e tutte le piante che vengono colorate con lo spray.
Il terriccio deve essere sciolto, leggermente sabbioso, con buon drenaggio anche in vasi di minime dimensioni. In genere queste piante preferiscono humus proveniente da scarti vegetali, come terriccio di foglie, lettiera di bosco o compost setacciato, ma si può anche mischiare un po’ di letamino ben maturo.
Considerate che la parte umosa del terriccio deve essere poca, non più di un terzo.
La concimazione deve essere preferibilmente chimica, con prodotti specifici, oppure con macerati d’ortica piuttosto diluiti.
Mescolate anche un po’ di farine di roccia (osservate scrupolosamente le dosi riportate sulla confezione) e ghiaia di pezzatura medio-fine.
Fondamentale è acquistare piante che siano in buona salute.
Con le succulente a foglie è abbastanza semplice, ma con i cactus è facile confondersi anche a causa della presenza degli aculei che spesso impediscono di valutare lo stato del fusto. In nessun caso acquistate piante che appaiono raccolte in natura, con irregolarità nei fusti, suberificate, chiazze e zone in cui gli aculei sono radi o assenti, strozzature, ecc.
La cosa più importante è non acquistare mai piantine che superano la dimensione del vaso, nonostante spesso vengano vendute in questo modo per attrarre il cliente non specialista. Questo destino lo subiscono in particolare le Echeveria e tutte le piante che vengono colorate con lo spray.
Il terriccio deve essere sciolto, leggermente sabbioso, con buon drenaggio anche in vasi di minime dimensioni. In genere queste piante preferiscono humus proveniente da scarti vegetali, come terriccio di foglie, lettiera di bosco o compost setacciato, ma si può anche mischiare un po’ di letamino ben maturo.
Considerate che la parte umosa del terriccio deve essere poca, non più di un terzo.
La concimazione deve essere preferibilmente chimica, con prodotti specifici, oppure con macerati d’ortica piuttosto diluiti.
Mescolate anche un po’ di farine di roccia (osservate scrupolosamente le dosi riportate sulla confezione) e ghiaia di pezzatura medio-fine.
E ora, a te la parola: ti piacciono le piante grasse? Ne hai una piccola collezione? Dicci la tua e se vuoi condividi una foto nei Commenti!
Altro
Capire i Cactus. E Coltivarli
Perché Scegliere il Vaso Giusto è un Gesto di Amore per le Tue Piante
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Perché Scegliere il Vaso Giusto è un Gesto di Amore per le Tue Piante
Alcune succulente hanno forme geometriche precise, ad esempio le foglie disposte a spirale o secondo una scala di accrescimento che segue la Serie di Fibonacci. Tutto ciò le rende non solo estremamente insolite e ipnotiche, ma le fa apparire quasi artificiali, “disegnate” e un po’ aliene.
Si prestano quindi benissimo a far parte di una combinazione con oggetti di design da esporre nelle nostre case.